Ragione sociale: società agricola srl
Indirizzo: Via Brecceto, 3 Ariano Irpino – 83031 Ariano Irpino – IT
Telefono: 3920734426
E-mail: casa@casabrecceto.it
Sito internet:
Proprietario: Casa Brecceto
Possibilità di visitare l’azienda: si, previo appuntamento
Eventuali strutture ricettive: no
Eventuali servizi in azienda: no
Eventuali prodotti acquistabili in azienda: vino
Descrizione del nucleo famigliare e loro coinvolgimento nelle attività agricole:
Si tratta di un gruppo di amici che da molto tempo collabora, con i rispettivi familiari, a questo progetto.
Estensione terreni: 3 ha
Altitudine: m s.l.m.
Superficie coltivata a vigneto: 3
Cereali coltivati: no
Tipo di conduzione:
Tipo di coltivazione:
Eventuali società di certificazione:
Eventuale laboratorio di analisi utilizzato:
Enologo o responsabile di cantina: Fortunato Sebastiano Agrotecnico ed Enologo (Socio)
Agronomo o responsabile conduzione agricola: Fortunato Sebastiano Agrotecnico ed Enologo (Socio)
Lavoratori fissi: 1
Lavoratori stagionali:
Tipologia di contratto di lavoro utilizzata per i lavoratori fissi: agricoltura
Tipologia di contratto di lavoro utilizzata per i lavoratori stagionali:
Ricorso a lavoro interinale:
Vini prodotti:
Picaro – (Campania IGP – Rosso) Nadar – (Campania IGP – Fiano) Pitatza Aglianico
Lapoderosa (Campania IGP Coda di volpe) – Sassafrass (Campania IGP Greco) – Picaro (Campania IGP Piedirosso) – Granma Bianco (Vino frizzante bianco) – Granma Rosato (Vino frizzante rosato) – Scazzuso Bianco ( Campania IGP Bianco) – Scazzuso Rosso (Campania IGP rosso)
Vendita diretta: si in azienda e fiere
Canali distributivi: si, agenti 30%
Vendita nella media e/o grande distribuzione: no
Totale vendite ultimo anno solo vino: € 61534,00
Una breve storia dell’azienda:
Siamo una azienda nata da poco, con una lunga storia alle spalle. Per vent’anni abbiamo prodotto vini carbonari. La prima vendemmia, nel 2001, con il nome di Arajani Enoprogetto.
L’idea nasce da tre appassionati, insieme all’ondata dei “Vin de garage” francesi. Il progetto originale prevedeva la produzione di un solo vino senza compromessi, prodotto in quantità limitatissima, frutto della severa selezione delle uve e dell’estrema attenzione nelle successive operazioni di cantina. Un vino prodotto con cura e passione mirando essenzialmente alla massima qualità possibile. Le bottiglie prodotte nel 2001 sono state solo trecento e le uve sono state diraspate a mano e quindi selezionate acino per acino. Un lavoro maniacale che ha prodotto un vino che ancora oggi sorprende.
Il primo Pitatza vede la luce nel 2003 quando il progetto Arajani scopre la magia dell’aglianico lavorato in purezza e subisce la fascinazione della tradizione. L’aglianico è un vitigno stupendo, di cui siamo sinceramente innamorati. Ad una straordinaria delicatezza in vigneto, che obbliga a innumerevoli interventi in campagna, unisce una spiccata lentezza di maturazione che ci fa raccogliere a Novembre inoltrato quando il freddo inizia a farsi pungente. Qualche volta dobbiamo finanche aspettare che si sciolga la neve. A tante difficoltà in vigneto, fanno da contraltare l’incredibile corpo del vino e la sua straordinaria longevità e resistenza. Questo ci permette di intervenire il meno possibile in cantina, perché l’aglianico ha le spalle larghe di un campione e bisogna solo saperlo aspettare e rispettare.
Nel 2007, i tempi di maturazione del Pitatza, nostro unico vino, si erano allungati tanto da lasciare sguarnite le nostre tavole. A quel punto gli amici diventano 5 e decidiamo di affiancare ad esso un nuovo vino, dalla beva più facile e dalla maturazione più veloce. Nasce lo Scazzuso, macchiato dal peccato originale di un incontro clandestino tra l’aglianico ed il lambrusco.
Fino al 2017 abbiamo prodotto solo due vini: il Pitatza e lo Scazzuso. Destinati alle nostre tavole ed a quelle di pochi altri. Essi sono frutto dell’esperienza accumulata dal 2001 e della semplicità della tradizione. Di ognuno sono state prodotte circa mille bottiglie l’anno, di cui la metà consumate direttamente da noi. La restante parte andava ad un ristretto gruppo di appassionati che, negli anni, ci ha conosciuto ed ha imparato ad apprezzare i nostri vini.
Nel 2018, alla diciottesima vendemmia, Arajani entra nella maggiore età e prende il nome di “Casa Brecceto”. Gli amici diventano sette ed il progetto esce dalla caverna delle idee per diventare adulto e crescere alla luce del sole. Ai vini grandemente strutturati della tradizione vinicola rossista irpina e della nostra ormai ventennale esperienza, affianchiamo quelli più sfaccettati e “sperimentali” degli ultimi anni. Da questo momento in poi la nostra storia è tutta da scrivere.
Qui a Casa Brecceto siamo sempre in fermento, vogliamo divertirci ed emozionare.
Cenni storici e geografici sul territorio:
Siamo sull’appennino, nel pieno centro dello stivale, tra lo sperone ed il collo del piede, qui diremmo “ ‘ngoppa l’uosso pizzillo”. Ariano irpino è tra la Campania e la Puglia, alla stessa distanza dal Tirreno e dall’Adriatico. Qui c’è la Sella di Ariano, valico dell’appennino che segna il cambiamento, anche geologico, tra i due versanti. Siamo terra di confine per tradizioni, lingua e agricoltura e da sempre luogo di passaggio. C’è Aequum Tuticum una antica stazione di posta romana sulla via Traiana, poi la Strada delle Puglie che da Napoli arriva alle messi del tavoliere, il Regio Tratturo per il migrare delle mandrie, di qui passa la via Francigena percorsa ancor oggi dai pellegrini. Finanche Giano Bifronte, da cui deriva il nome Ariano, è il dio del cambiamento e del passaggio, il protettore dell’uscio. Siamo nella “Terra dell’osso” che oggi soffre delle malattie dell’appennino: spopolamento e abbandono. Ci consoliamo con i doni della nostra terra feconda e la grande bellezza del paesaggio. Il nostro sguardo spazia lontano.
Condizioni ambientali del posto e dell’area di produzione:
Agricoltura di montagna con vigneti elevati oltre i 700 metri, temperature sempre fresche d’estate e rigide d’inverno, terreni sciolti a base sabbiosa e forte presenza di affioramenti di arenaria e di depositi marini. Nessun rischio ambientale, aree industriali e discariche lontane. Zona mediamente antropizzata ma a bassissima densità abitativa.
I miei principi e idealità di produttore:
Fare il miglior vino possibile;
Farlo nella maniera più salutare e sostenibile possibile; Fare in modo che sia piacevole berlo e divertente farlo; Creare valore, per tutti;
La mia opinione sull’utilizzo di OGM:
Da non autorizzare, non sperimentare in campo né diffondere.