Editoriale. Siamo stati lunghi, per riprendere con grado le fila, prima dentro noi stessi e poi fuori, nel confronto col mondo. Siamo andati piano nel riprendere in mano L’Almanacco per poter tornare, nella sua costruzione, di nuovo all’incontro reale, che fa scaturire la favilla, che scocca all’orecchio, allo sguardo e al tocco. Lasciando il più…
franca. Ci stringiamo a Daniele, a Marco e Tamara, a Paterna e alle sue anime.