Ragione sociale: Società agricola Sa Defenzadei fratelli Marchi s.r.l
Indirizzo: via Sa Defenza n° 38 – 09040 Donori (CA) – IT
Telefono: Pietro 3450609760 – Paolo 3475091742 – Silvia 3485407749
E-mail: sadefenzadonori@gmail.com
Sito internet: No sito. Su instagram sa_defenza_agrivinicola
Proprietario: Pietro, Paolo, Anna Marchi
Possibilità di visitare l’azienda: sì, previa prenotazione
Eventuali strutture ricettive: no
Eventuali servizi in azienda:
Eventuali prodotti acquistabili in azienda: vino
Descrizione del nucleo famigliare e loro coinvolgimento nelle attività agricole:
Siamo tutti coinvolti. Pietro e Paolo si occupano principalmente della conduzione delle vigne e di tutti i passaggi di lavorazione e trasformazione in cantina, imbottigliamenti, etichettature. Anna e Silvia si occupano degli aspetti amministrativi. Comunque manteniamo una certa flessibilità. Condividiamo quotidianamente le scelte riguardanti la comunicazione, i progetti, riflettiamo sulle dinamiche che costellano il nostro mondo nel tentativo di resistere portando avanti la visione che ci lega alla terra. Nostra madre Silvana ci supporta a tempo pieno. Nostro Padre Salvatore attivo a tempo pieno in vigna e nella piccola officina per la manutenzione dei mezzi.
Estensione terreni: 40 ha
Altitudine:
Superficie coltivata a vigneto: 12 ha
Tipo di conduzione: proprietà
Tipo di coltivazione:
Eventuali società di certificazione:
Eventuale laboratorio di analisi utilizzato:
Enologo o responsabile di cantina: Pietro e Paolo
Agronomo o responsabile conduzione agricola: Pietro e Paolo
Lavoratori fissi: 4
Lavoratori stagionali: 11
Tipologia di contratto di lavoro utilizzata per i lavoratori fissi: contratto a tempo indeterminato
Tipologia di contratto di lavoro utilizzata per i lavoratori stagionali: a chiamata oppure a tempo determinato
Ricorso a lavoro interinale: no
Vini prodotti:
3⁄4 bianco (vino bianco : vermentino – semidano)
3⁄4 rosso (vino rosso: uve rosse di nostra produzione) Deminera (vino rosso: cannonau)
Tresbingias (vino rosso: cannonau – bovale – syrah)
Diversamente Rosato (vino rosato: bovale – barbera sarda)
Furau (vino bianco frizzante: 1 vermentino – semidano; 2 nuragus) Maistru (vino bianco: nuragus)
Sacava sulle bucce (vino bianco: vermentino)
MM bingia de fradi (vino rosso: syrah)
Botrytis (vino bianco: moscato)
e altre “sperimentazioni/novità” che condividiamo nelle fiere e con chi ci viene a trovare come vini ottenuti con fermentazione/macerazione semi-carbonica e altre piccole produzioni che ci consentono di conoscere ancora meglio la chimica intrinseca della trasformazione dell’uva in vino.
Numero totale di bottiglie prodotte: 30000
Vendita diretta: 70
Canali distributivi: 30
Vendita nella media e/o grande distribuzione: no
Totale vendite ultimo anno solo vino: 200000
Una breve storia dell’azienda:
Le origini di Sa Defenza risalgono agli anni ’20 del ‘900 quando nostro bisnonno paterno per svernare il gregge e commerciare orbace e bestiame transumava da Gavoi in Barbagia verso Donori nel Parteolla. Notando che la terra ben si prestava all’attività agricola acquistò 150 ha e una casa. Nella seconda metà degli anni ’60 nostro padre Salvatore ricevette in eredità la sua parte e diede vita alla propria attività. Inizialmente come allevatore per poi dedicarsi esclusivamente all’agricoltura. Dal 1999, grazie alla presenza delle viti coltivate da nostro padre, abbiamo iniziato ad appassionarci di vino, a sperimentare in garage. Data la qualità, grazie allo studio, alle sperimentazioni, all’ampliamento delle nostre conoscenze in campo vitivinicolo, enologico e di gestione, abbiamo deciso di mettere insieme le forze, le risorse, le capacità con l’obiettivo di realizzare un impianto di trasformazione. Ci siamo riusciti nel 2015 con la realizzazione della cantina adatta a una maggiore produzione, con spazi più ampi ed attrezzature adeguate.
Ci troviamo a Donori, un piccolo paese del sud Sardegna a 30 km da Cagliari. Il nome dell’azienda è legato alla località “Sa Defenza” che tradotto dalla lingua sarda significa “la difesa” ed è legato al nostro modo di concepirci nel territorio , con una visione rispettosa della naturalità e della biodiversità , con l’intento di fare sì che l’uva divenga vino sano, genuino, sostenibile e rispettoso di chi lo beve, in sinergia con il luogo ed espressione autentica delle caratteristiche dei vigneti. Difesa resa possibile grazie all’attenzione costante, alla cura ed all’osservazione delle dinamiche naturali che regolano l’ambiente circostante. Alleviamo le vigne in modo naturale senza nessuna lavorazione sul terreno, lasciando crescere le erbe spontanee attenti alla preservazione della rizosfera. Grazie alla permacultura (pratica rara in Sardegna) osserviamo che le piante convivono con la macchia circostante e si difendono autonomamente, ragion per cui usiamo solamente lo zolfo in polvere per prevenire muffe o altri tipi di fitopatologie. Intanto continuiamo a sperimentare i macerati vegetali di canapa, ortica e lenticchie da utilizzare in vigna con l’intento di osservare gli effetti in agricoltura.
Le uve vengono raccolte a mano e poste in cassette per il trasporto in cantina. Le fermentazioni sono in parte a temperatura controllata in parte a temperatura di cantina in contenitori d’acciaio. I vini vengono prodotti principalmente da uve della nostra azienda o da vigne vecchie da uve autoctone seguite interamente da noi, usiamo la solforosa aggiunta in minima parte solo come antibatterico, non facciamo alcuna filtrazione. I tempi di affinamento in acciaio e in bottiglia variano in base alla referenza ed alle caratteristiche dei vini.
Sa Defenza
In vigna ed in cantina non manca mai la musica e germogliano nuove idee sull’agricoltura ed il vino certo, ma anche su ambiti con i quali ci sentiamo naturalmente affini.
Partecipiamo a numerosi eventi culturali come festival letterari, concerti e mostre d’arte, proiezioni, talk in spazi condivisi presenti sul territorio e siamo parte integrante nella realizzazione del Contemporary festival di arte e musica d’avanguardia che si tiene a cadenza biennale a Donori. Invitiamo artisti e musicisti in residenza provenienti da tutto il mondo che relazionandosi con il territorio realizzano le loro opere. Il tutto culmina nei tre giorni di festival a fine agosto con dibattiti sull’arte , la possibilità di interagire con le opere realizzate, performance, esibizioni musicali e dj set. In questo modo il vino diventa l’elemento che ci accompagna nell’espressione del nostro modo di stare al mondo in relazione a ciò che realizziamo nella quotidianità. Elemento che connette, oltre la mera fruizione.
Cenni storici e geografici sul territorio:
Il territorio di Donori si estende per circa 35 Kmq. Il paesaggio è dominato dall’arco dei rilievi del Sarrabus Gerrei che costituiscono un anfiteatro naturale entro il quale si apre la distesa delle colline che circonda il paese. Le attività umane hanno modellato il paesaggio collinare con coltivazioni erbacee, olivi e vigneti La quinta naturale del paese è costituita dal versante settentrionale del Monte Su Zurru adibito principalmente a pascolo. Definito dal corso d’acqua del rio Coxinas che scorre formando una fascia lineare, lungo la quale si delineano le coltivazioni orticole. Percorso dalla strada statale SS 387, importante corridoio di comunicazione che nei secoli ha favorito gli scambi con i comuni localizzati nelle zone più interne, dalle quali giungevano i flussi della transumanza provenienti dai centri del Gerrei e delle Barbagie.
Il territorio collinare, la fertilità dei suoli e la leggera altitudine rispetto alla costa della regione del Parteolla costituivano fattori significativi per l’insediamento di attività umane fin dalle epoche più remote. Conserva tracce e testimonianze archeologiche come diversi nuraghi, il più importante dei quali è S’Omu de S’Orcu. Sono presenti il Nuraghe Mannu e la Tomba dei Giganti, le Terme Romane e la Chiesa di Santa Maria di Bangiargia, le vestigia della Chiesa di San Nicola di Tradori e la vecchia miniera di piombo argentifero nella località di S’Ortu Becciu attiva sino al 1960 (Deminera si chiama così proprio perchè la vigna sta a ridosso dell’area mineraria dismessa: “De minera” che tradotto dal sardo significa della o dalla miniera). Notevole fino agli anni ’50 l’estrazione del granito dalle cave di Tuvu e Santa Barbara (e da qui il nome del Sacava sulle bucce : “Sa Cava” che tradotto dal sardo significa “la cava”)
La chiesa di San Giorgio (XVII sec.), il complesso del Monte Granatico e del Vecchio Municipio, l’antico pozzo Sa Mitza de Sa Comunidadi costituiscono il fulcro del paese dove molte case sono realizzate con i tradizionali ladiri (mattoni in terra cruda) o in granito. Sono state rinvenute numerose sepolture attribuite all’epoca romana, alcune localizzate nella località Santa Barbara risalenti al periodo imperiale. Nelle aree circostanti la chiesetta campestre di San Nicola sono stati individuati i resti di una villa romana ed una iscrizione. Nel medioevo, fra il 1219 e il 1503, Donori appartiene al giudicato di Cagliari, Curatoria di Parte Olla, passando poi ai Pisani ed agli Aragonesi. Per oltre un secolo il paese fu disabitato, fino al 1619 quando il villaggio viene ripopolato da persone provenienti da paesi vicini. Successivamente il paese cade sotto il dominio piemontese. A quest’ultimo periodo è riferibile la costruzione della chiesetta campestre della Madonna de Sa Defenza. Attorno alla sua costruzione ruotano differenti teorie e leggende. Fonti orali riportano che fu realizzata da un bandito barbaricino che, fuggito alla cattura, sceglie come rifugio il monte Su Zurru nelle cui vicinanze costruisce la chiesa dedicandola alla Madonna.
Condizioni ambientali del posto e dell’area di produzione:
l’unico rischio che rileviamo è legato alle calamità di stagione come grandine, siccità.
I miei principi e idealità di produttore:
rodurre da colture autoctone evitando di compromettere il terreno e la macchia mediterranea circostante, preservare la biodiversità riducendo al massimo lo sfruttamento delle piante cercando di mantenere un equilibrio con ciò che il terreno offre per ottenere uve di qualità che diventano vino, la risultante di una lavorazione artigianale ad impatto
Sa Defenza
minimo. Rappresentare un modello di riferimento per l’abolizione nella campagna dell’utilizzo di sostante chimiche industriali.
La mia opinione sull’utilizzo di OGM:
Geneticamente ingegnerizzato: pensiamo non ci sia molto da aggiungere sulla presunzione umana di modificare la natura. È importante riuscire a concepirsi come facenti parte di un ecosistema che non va modificato o migliorato, ma semplicemente osservato e compreso. Solo in questo modo è possibile approcciarsi all’agricoltura che per definizione non può essere industriale.